C’è una sorta di magia latente nel documentare la realtà, nel catturare frammenti di vita e trasformarli in memoria tangibile. Filippo Genovese – Morgana Studio
Il direttore della fotografia Filippo Genovese, insieme alla sua casa di produzione Morgana Studio, ci rivela il dietro le quinte di un progetto documentaristico molto ambizioso. Per esaltare le caratteristiche video di GFX100 II, abbinata a Fujinon Premista 28-100mmT2.9, è stato scelto un soggetto unico: il violinista Giovanni Andrea Zanon, enfant prodige di fama internazionale, che per l’occasione si è raccontato, rivelandoci aneddoti interessanti sul suo percorso, e si è esibito con il suo preziosissimo Stradivari al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.
Riflessioni dell’autore sulla ripresa documentaristica
“Quando abbiamo iniziato a lavorare al documentario su Giovanni Andrea Zanon, giovane violinista di straordinario talento, eravamo consapevoli di questa responsabilità. Non si sarebbe solo trattato di trasmettere, attraverso le riprese, la profonda abilità con il violino, ma soprattutto di raccontare la storia di un artista e del suo strumento: uno Stradivari con secoli di musica impressi nel legno. Per un progetto così delicato, la scelta dell’attrezzatura per le riprese era cruciale. Conosciamo il sistema di ripresa Fujifilm da molti anni, e una considerazione legittima è che questo si è spesso dimostrato la chiave di volta di molti progetti documentaristici, nazionali ed internazionali.”
Sistema FUJIFILM: il controllo della luce
Le riprese documentaristiche presentano sfide uniche rispetto ad altri contesti filmici.
“L’ambiente non è un set controllabile, la luce non è sempre gestibile a piacimento” – Ci rivela il direttore della fotografia Filippo Genovese. ” Spesso ci si trova ad affrontare situazioni di illuminazione complesse, con zone d’ombra profonde e alte luci intense, dove alcuni minimi dettagli rischiano di perdersi.
Eppure, sono proprio questi dettagli a fare la differenza, a raccontare una storia, a trasmettere un’emozione.
Ecco perché la tecnologia diventa un alleato prezioso. Il sistema Fujifilm, con GFX100 II e l’ottica cinema Fujinon Premista 28-100mmT2.9, ci ha permesso di affrontare queste sfide con sicurezza. L’elevato microcontrasto e l’abbattimento dei flare hanno garantito neri profondi e definiti, evitando quell’effetto opaco che spesso compromette la qualità dell’immagine in condizioni di scarsa illuminazione e con alti contrasti. Le lenti HDR, con il loro speciale coating, hanno invece gestito magistralmente le alte luci, preservando i dettagli anche nelle zone più luminose della scena.
Ma la vera sorpresa è stata la scoperta del sensore medio formato di GFX100 II. La sua ampia superficie ci ha permesso di catturare un livello di dettaglio che non avevamo mai sperimentato prima. Ogni minimo particolare, ogni sfumatura di colore, ogni venatura del legno del violino Stradivari è stata immortalata con una precisione sorprendente. E non è solo questione di nitidezza: il medio formato ha restituito una percezione della profondità e della rotondità dei corpi davvero unica, rendendo le immagini più realistiche e coinvolgenti.”
Giovanni Andrea Zanon, violinista italiano di fama internazionale, ha iniziato il suo straordinario percorso musicale all’età di soli 2 anni. La sua carriera lo ha portato ad esibirsi in alcune delle sale da concerto più prestigiose del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, il Teatro alla Scala di Milano e la Elbphilharmonie di Amburgo. Ha anche avuto l’onore di rappresentare l’Italia alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali 2022 a Pechino.
Zanon ha collaborato con direttori d’orchestra di fama mondiale come Fabio Luisi, Pinchas Zukerman e Zubin Mehta, e ha condiviso il palco con grandi artisti come Anna Netrebko e Mario Brunello.
Iniziato lo studio del violino a soli 2 anni, è stato il più giovane ammesso al conservatorio in Italia a soli 4 anni. Ha proseguito la sua formazione a New York e Berlino, suonando oggi un prezioso Stradivari.
Oltre alla musica, coltiva la passione per la fotografia e la tecnologia, ed è anche Direttore Artistico della Fondazione Guido d’Arezzo.
“Riprendere Giovanni Andrea Zanon e il suo Stradivari con il sistema Fujifilm è stata un’esperienza che ha toccato le corde della nostra sensibilità. Sapevamo di contribuire a preservare una storia, un patrimonio culturale di inestimabile valore. E la tecnologia Fujifilm, con la sua capacità di catturare la realtà con fedeltà, onestà e poesia, si è dimostrata l’ideale compagno per questo viaggio nella perfezione.” – conclude Filippo Genovese, pronto per ripartire sul set di un prossimo progetto.