Il fotografo di matrimoni Scott Johnson rivela il processo dietro ai suoi caratteristici ritratti artistici
Fotografo di matrimoni pluripremiato, noto in particolare per la sua sontuosa ritrattistica, Scott Johnson non avrebbe fatto tanta strada se non fosse stato mosso da una vera passione.
“È quello che amo fare”, afferma con entusiasmo. “Prendo, e lo dico in senso buono, persone che svolgono lavori ordinari e le faccio apparire come se fossero top model su Vanity Fair. Questo mi stimola a fare il mio lavoro.
“Trasformare l’ordinario in straordinario e sentir dire: ‘Incredibile! Non sapevo di essere così attraente.’ Prendo persone normali e le faccio diventare delle rockstar: è una cosa che adoro.
“Se devo passare cinque minuti a preparare un allestimento che risulti incredibile, sarò contento di spendere tutto il tempo necessario, perché so che il risultato resterà appeso per sempre sulla parete di casa degli sposi.”

La pianificazione dei ritratti agli sposi
Anche nei matrimoni organizzati con il massimo rigore, ci possono essere delle deviazioni dai piani e alcuni fattori sono semplicemente fuori dal controllo di chiunque. La ritrattistica di Scott è un misto di preparazione e improvvisazione.
“È una fortuna poter lavorare spesso negli stessi luoghi, di cui conosco gli angoli e le postazioni migliori”, spiega. “Mi capita però di andare anche in location del tutto nuove: l’anno scorso ho celebrato un matrimonio nel Somerset, in una struttura che non avevo mai visto prima. Sono arrivato un’ora prima, ho individuato i punti in cui avrei fatto i ritratti e ho detto agli sposi: ‘Passeremo dieci minuti qui. Va bene?’
“È importante far capire alla coppia che, se vogliono dei ritratti di alto livello, devo avere tempo a sufficienza. Comunque, le coppie mi scelgono perché è quello che vogliono, quindi mi concedono tutto il tempo necessario.
“I matrimoni hanno un inizio e una fine e quello che conta è in che modo ci arrivo a quella fine. Idealmente parlando si può andare dritti seguendo una linea retta, oppure fare su e giù tracciando delle curve. Bisogna adattarsi alle situazioni. “Arrivare senza un piano è pericoloso, soprattutto se si tratta di una location nuova. Ma bisogna anche essere reattivi alle difficoltà: la variabilità del meteo, essere preparati se qualcuno dovesse ammalarsi, infortunarsi oppure perdersi per strada nel dirigersi verso la location. In tutti questi casi il tempo che avevi programmato di avere a disposizione viene meno. Bisogna pensare: ‘Ora tagliamo questo e facciamo a meno di quest’altro, pur continuando a fare delle splendide foto.’”

Impostare la luce per i ritratti durante un servizio di matrimonio
Quando è disponibile, Scott preferisce sfruttare la luce naturale. “La luce guida il mio lavoro”, osserva. “Oggi è una giornata grigia, ma abbastanza luminosa, quindi possiamo fotografare ovunque. Bisogna avere il coraggio di dire alla coppia: ‘Possiamo lavorare qui, ma non ora non essendoci la luce giusta.’
“Il fatto che gli sposi vogliano fare subito delle foto in un posto, non significa che dovete accontentarli immediatamente. Tornate quando la luce sarà migliore. Normalmente dico loro: ‘Fidatevi di me. So che tra due ore la luce in questa location sarà migliore di quella attuale, quindi torneremo più tardi.’”
Lavorando in gran parte nel Regno Unito, Scott ha bisogno di una soluzione alternativa per i casi in cui la luce disponibile è insufficiente. “Ho sempre pensato che il flash esterno fosse un’inutile diavoleria”, dice ridendo. “Mi dicevo: ‘A cosa ti serve il flash? Hai il sole lassù!’ Ma sapevo che era un limite delle mie capacità. Ho degli amici che sono bravissimi a usare il flash ai matrimoni, quindi ho iniziato a usarlo più spesso. “Ho investito tempo e denaro in attrezzature per il flash durante i lockdown. Ho imparato a fotografare con il flash nelle location e mi piace sempre di più. Circa il 90% del lavoro che svolgo avviene sfruttando la luce disponibile, ma ci sono delle occasioni in cui inserisco il flash e uso dei modificatori: allestisco una sorta di studio e faccio sembrare il tutto più bello semplicemente aggiungendo un po’ di riempimento. Questo mi ha permesso di individuare il punto debole del mio lavoro. In quel momento era l’utilizzo del flash, e lo è ancora, ma sto migliorando.
“Onestamente, il pensiero di doverlo montare il giorno del matrimonio mi terrorizzava. Ma più lo usi, più diventi bravo a usarlo. Se prima ci mettevo dieci minuti, ora ci riesco in due. Cominci a capire quale ISO, quale velocità dell’otturatore e quale potenza del flash utilizzare in determinate situazioni e arrivi al risultato finale molto più rapidamente.”

Come allestire il set per i ritratti degli sposi
Quando si tratta di allestire la location per i propri ritratti, Scott mantiene le cose piuttosto semplici. “In genere, porto uno stativo pesante e dei sacchi di sabbia per assicurarmi che tutto resti fermo e stabile in posizione. Poi, ho un paio di modificatori e una testa flash, e in genere è tutto”, spiega.
“Ma in alcuni luoghi so già dove farò le foto. Anziché perdere tempo il giorno stesso, porto tutte le mie attrezzature in quella stanza e preparo l’allestimento in anticipo. Questo mi permette di essere molto più efficiente, di testare la luce naturale dell’ambiente, di sapere esattamente cosa serve e di ottenere il risultato finale molto più rapidamente.”
Per quanto riguarda il vetro, gli obiettivi FUJINON GF offrono a Scott le prestazioni che cerca. “Attualmente, per tutte le foto non spontanee o non dettagliate, uso il sistema GFX”, commenta. “Probabilmente utilizzo la mia FUJIFILM GFX100S per l’80% dei matrimoni. E uso esclusivamente obiettivi prime. Possiedo FUJINON GF23mmF4 R LM WR , GF45mmF2.8 R WR, GF63mmF2.8 R WR e GF110mmF2 R LM WR. Questo è il set-up che uso per la maggior parte dei matrimoni.
“Lavoro in modalità priorità di apertura. Ero solito scattare foto in modalità manuale, ma mi sono rapidamente reso conto che la macchina fotografica è molto più intelligente e veloce di me nel cambiare le cose. Tuttavia, modifico manualmente con la ghiera di compensazione dell’esposizione il risultato iniziale ottenuto. Quindi, anche se mi dà un punto da cui partire, faccio degli aggiustamenti per adattare il tutto in base al risultato che voglio ottenere.
“Sono consapevole di poter risparmiare sei stop e mezzo di luce, quindi sottoespongo leggermente per coprire i punti luce, ma comunque posso smorzarli in seguito in fase di montaggio. Le fotocamere mirrorless sono state una vera e propria manna dal cielo perché mi permettono di avere l’istogramma nel mirino e di velocizzare il processo. Posso vedere nell’istogramma che le informazioni sono presenti, quindi so che me le ritroverò lì quando passerò all’editing.
“In genere fotografo tutto a massima apertura. Adoro il drop-off che mi offre il sistema GFX; il grande sensore, combinato con l’obiettivo e il lavoro a F2 o F2.8, è davvero spettacolare.”

I migliori suggerimenti per i ritratti nuziali
Scott sottolinea l’importanza di saper trattare bene le persone quando si lavora nel settore dei matrimoni. I ritratti naturali sono possibili solo quando i soggetti si sentono a proprio agio a farsi fotografare. “Prima del matrimonio, ho incontrato i fidanzati tre o quattro volte. Devo conoscerli a un livello più personale”, spiega.
Un consiglio che ho dovuto imparare a mie spese: “Non mostrare mai il retro della macchina fotografica. Mai. È un disastro annunciato”, esclama Scott. “Se mostri il retro della macchina fotografica all’inizio della giornata e a loro non piace qualcosa, sei nei guai. Non lo faccio mai: può causare più danni che benefici.”
Trascorrendo quasi l’intera giornata con gli sposi, Scott sottolinea anche che il lavoro di un fotografo di matrimoni raramente si limita alla fotografia.
“Sono il professionista che sta lì più a lungo. Più del truccatore, dello chef, di un intrattenitore. Sto lì dieci ore. Per questo motivo i fotografi sono spesso visti come i maestri di cerimonia dell’intera giornata, coloro che tentano di far rispettare i tempi alle persone.
“Dobbiamo pensare all’organizzazione, diventiamo consulenti e sarti: mi è già capitato di sistemare il dietro di un vestito da sposa perché la damigella d’onore non sapeva farlo. È importante rassicurare le persone che mi hanno scelto che grazie a me hanno una cosa in meno di cui preoccuparsi il giorno del matrimonio. E qualunque cosa accada, qualunque sia il problema, grazie all’esperienza che ho acquisito con i matrimoni, riusciremo comunque ad arrivare fino alla fine. È fondamentale saper rassicurare.”

Con i soggetti completamente dalla sua parte, Scott ha la possibilità di creare ritratti degni di queste occasioni speciali.
“Cerco di creare un’opera d’arte senza tempo, immaginandomi che potrebbe essere esposta alla Tate Modern un giorno”, afferma entusiasta. “So che le coppie dicono di volere ritratti informali e rilassati nel giorno del loro matrimonio. Ma quando vedono un loro ritratto, da soli o in coppia, si rendono conto di non essersi mai visti così belli”.
“Non hanno mai avuto un aspetto migliore, né si sono mai sentiti tanto sicuri di sé, perché hanno speso soldi per l’abito, i capelli e il trucco. Fotografiamo bene il momento! Anche se ora non ne siete troppo entusiasti, tra dieci anni amerete queste foto guardandole con un occhio diverso e più maturo. È così importante realizzare quel ritratto perché tutti cresciamo e invecchiamo. Ed è bello ricordare com’eravate il giorno del matrimonio.”